Da Spagna, Giappone e Brasile arrivano a Calasetta gli artisti di LABORATORIO MEDITERRANEO

Dal mese di aprile la Fondazione MACC ospita artisti internazionali in residenza per le attività di Laboratorio Mediterraneo, il progetto pluriennale di Residenze artistiche Internazionali realizzato con il contributo della Regione Sardegna. Il Museo MACC come porto di mare posto al centro del Mediterraneo, crocevia di culture, spazio di sperimentazione, luogo di confine ideale su cui tracciare nuove rotte avvalendosi della creatività, della visione e della sensibilità dell’arte, diventa la cornice ideale per gli artisti ospiti per mandare avanti e sviluppare le loro ricerche artistiche, immersi nello spirito del luogo.

Si tratta di un programma di interventi interconnessi di valorizzazione artistica e territoriale, dove il Museo MACC, il suo patrimonio, il territori e la comunità di Calasetta lavorano in sinergia con artisti provenienti da tutto il mondo, Laboratorio Mediterraneo è un incubatore di creazioni site specific in grado di promuovere visioni complesse oltre i confini geografici.

Il metodo delle residenze adottato nel progetto si basa sull’interazione e lo scambio tra artista e comunità, con reciproco arricchimento e crescita umana e culturale. La residenza sfocia nella rielaborazione artistica e creativa di questo legame e garantisce la valorizzazione degli elementi identitari locali sardi, che ritroveremo in ciascuna opera e che, ciascun artista porterà via con se in Italia e all’estero.

Dalla Spagna Rafa Munárriz  elabora una serie di prototipi in residenza a Calasetta – prototipi di sculture in alluminio di grandi dimensioni che l’artista presenterà nella sua personale alla Galería Pelaires di Mallorca. Rafa proseguirà la ricerca iniziata a Calasetta nella sua prossima residenza alla Casa Wabi, a Puerto Escondido in Messico. Insieme a lui ospite sull’isola Victor Santamarina che svolge una ricerca sull’ossidazione e i suoi effetti, e i lavori che ne deriveranno sono in produzione.

Dal Giappone Satoshi Hirose rappresentato dalla galleria Tomio Koyama a Tokyo, ha lavorato su una serie di opere site-specific che interpretano la ricchezza della vita quotidiana Calasettana e Tabarkina da una prospettiva di uno straniero.

Dal Brasile Romy Pocztaruk presenta i suoi lavori fotografici e video della serie “Contact Zone”, una progetto iniziato nel 2018 che analizza il rapporto tra Arte e Cinema, e racconta il sistema sociale da altri punti di vista, instaurando un dialogo tra oggetti, documenti e immagini per creare un archivio di più di 8000 immagini.

L’esperienza della residenza artistica di volta in volta viene restituita alla comunità calasettana con eventi di  presentazione al pubblico e di volta in volta viene anche riportata nei paesi di origine e di lavoro degli artisti, contribuendo alla promozione della Fondazione MACC, di Calasetta e della Sardegna.