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Il Museo MACC osserverà i seguenti orari
Dal Mercoledì alla Domenica dalle ore 17:00 alle ore 20:00
Lunedi e Martedì chiuso

Andrea Contin, Apnea (PranaYama), 2023, smalto ad acqua e pastello a olio su carta.

APNEA, esito della residenza artistica di Andrea Contin, Nella Project Room del MACC

Una video performance e delle opere pittoriche generano una riflessione sulla capacità del sè di dominare i propri limiti attraverso il respiro, controllo e il silenzio del fondo del mare.

La Fondazione MACC di Calasetta ha il piacere di presentare APNEA, mostra di fine residenza dell’artista Andrea Contin, che vede dialogare nella project room del museo
una video performance, messa in atto attraverso un rituale quotidiano di immersione agli Scogli di Elisabetta, con una produzione pittorica realizzata nello studio di fronte al porto
come derivazione diretta della pratica di apnea.

La produzione artistica di Andrea Contin si incentra da sempre su azioni sintetiche, dal punto di vista simbolico, legate agli elementi primari, in particolar modo l’acqua, in un
percorso che ha visto negli anni la riflessione sull’atto del respirare come condizione esistenziale e metaforica, centrale nella poetica del suo lavoro.
In questa occasione la video performance che dà il titolo alla mostra documenta la pratica dell’immersione in apnea statica, legata a esercizi di rilassamento e di
respirazione, che ha avuto come motore primario la necessità del controllo della respirazione come veicolo per la consapevolezza di Sè. Una pratica solitaria, sia corporea
che psicologica, semplice ma estremamente complessa, ottenuta abbracciando una grossa pietra per ancorarsi al fondo e filmandosi contemporaneamente con lo smartphone.
Una routine spirituale e sportiva assieme, che ha portato l’artista, ed empaticamente chi ne osserva l’opera, alla capacità potenziale di dominare i propri limiti e le proprie pulsioni
ataviche, dall’istinto di sopravvivenza all’angoscia del vuoto, grazie a una difficile quanto potente centratura nel momento presente.

Gli infiniti momenti di ansia e di angoscia, soprattutto nei primi giorni di pratica, non si sono infatti arenati in un’astratta quanto innocua meditazione sui generis ma si sono dovuti
confrontare con un contesto reale e ostile come il silenzio subacqueo, in cui la durata temporale sempre maggiore delle immersioni è impossibile senza una mente sgombra e
un’accettazione consapevole della propria precarietà, sia contingente che esistenziale.

Le paure, le tristezze, gli entusiasmi e gli svelamenti del proprio essere, vissuti sott’acqua, si sono quindi trasformati, nei momenti immediatamente successivi alle immersioni, in una produzione di opere pittoriche ottenute con i pochi materiali recuperati in loco, smalti ad acqua, pastelli a olio e, come supporti, fogli di risulta e cartoni reciclati dai supermercati.

Lo sviluppo della capacità di trattenere il fiato è andata quindi di pari passo con lo sviluppo grafico del lavoro, dai primi lavori più legati alla presa di coscienza del corpo nello spazio acquatico, agli ultimi proiettati invece nella raffigurazione quasi astratta delle sensazioni fisiche e mentali vissute poco prima in carenza di ossigeno, viatico per una maggiore e inedita apertura dei flussi mentali.
Assieme, la performance e i dipinti producono un dialogo silenzioso e assordante, come silenzioso e assordante sa essere il fondo del mare, dove ogni particella del proprio
essere chiede di uscirne il prima possibile mentre una luce, flebile ma irresistibile, chiede di resistere perché, a ogni istante trascorso, un piccolo passo della nostra identità si rivela con maggior chiarezza e un inaspettato senso di gioia.

Andrea Contin (Padova, 1971, vive e lavora a Milano), diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna e laureato in Psicologia all’Università di Padova, affianca alla
ricerca artistica la curatela, la scrittura critica e l’insegnamento. Ha esposto in mostre personali e collettive e ha partecipato a premi e residenze in gallerie e istituzioni italiane e internazionali, è ideatore e curatore della rassegna di performance Corpi sul palco a Milano, scrive su Robinson di Repubblica, ha tenuto conferenze e interventi in istituzioni e musei e ha insegnato alla Boston University, all’Accademia di Belle Arti di Brera, al Liceo Artistico, in Comunità per minori e in carcere.

Orari: 

  • luglio, agosto e settembre: dal martedì alla domenica, dalle 18 alle 21.
  • Museo archeologico Torre e terrazza panoramica: martedì- giovedì – venerdì – sabato dalle 18 alle 21.

Per maggiori informazioni e indicazioni sull’ospitalità contattare:

Tel. +39 0781  887219
Email: fondazionemacc@gmail.com

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