Siamo lieti di segnalare la mostra CURVATURE di Cristian Chironi e Andrea Galvani, a cura di Efisio Carbone. Il vernissage si terrà a Cagliari questo venerdì 26 luglio, dalle ore 19 presso la Galleria Macca.
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Curvature è un progetto di Cristian Chironi (Nuoro 1974. Vive e lavora a Bologna) e Andrea Galvani (Verona 1973. Vive e lavora a New York e Mexico City) due degli artisti italiani più attivi e conosciuti in ambito internazionale.
La doppia personale nasce come un intervento unitario, site specific pensato per la galleria Macca. La loro ricerca attraversa campi eterogenei che in questa mostra entrano brillantemente in dialogo suggerendo diversi punti di contatto derivanti dalle interpretazioni di parole e concetti assoluti i quali si trasformano in vere e proprie architetture della conoscenza, un motore che esplicita significati e significanti e che indaga concetti come fragilità e temporalità, spazio materiale ed universale.
I lavori a parete di Cristian Chironi, provengono dallo step a Chandigarh (India) del progetto My House is a Le Corbusier, in cui l’artista abita le opere di Le Corbusier sparse nel mondo. Sono capsule che racchiudono nel gesto della piega che curva il foglio la precisa volontà di modificare la rappresentazione architettonica da bidimensionale a tridimensionale, alterandone la percezione visiva e spaziale. L’hic et nunc significa abitare, Cristian si muove, in questo esteso progetto, sulle tracce del grande architetto modernista Le Corbusier, partendo da un assunto esistenziale, per giungere a un trattato d’architettura, dove il concetto di abitare assume una dimensione politica e sociale.
Andrea Galvani presenta The Subtleties of Elevated Things, 2019 un performance sviluppata in collaborazione con gli studenti del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari. Si tratta di un intervento di scrittura eseguito direttamente sulle pareti della galleria, in cui vengono analizzati complessi fenomeni astrofisici attraverso una rete di calcoli e sistemi grafici che trasformeranno progressivamente lo spazio espositivo in un laboratorio aperto al pubblico. Nel corso dell’esposizione, il movimento dei performers e il loro fitto tracciato numerico assumerà le forme dell’architettura modificandola. All’interno di questi calcoli c’è un universo, sono curve spazio temporali, costellazioni di senso. Conservano il lavoro del passato, orientano la nostra conoscenza nel presente e indicano un direzione verso il futuro. Andrea si addentra nel territorio dell’astrazione, dentro quella “Materia Oscura” la cui esistenza, ultimamente dimostrata osservando la curvatura dello Spazio, segna una pietra miliare nella conoscenza dell’Universo già intuita dalla Teoria della Relatività di Albert Einstein.
Cristian Chironi abita l’opera d’arte lecorbusieriana per restituirla alla sua dimensione originaria e vitale, riconsegnandola al nostro presente curvando il tempo e lo spazio, come le pagine che sigilla nelle sue opere di plexiglass, trasparenti e scultoree, che trovano anche nel colore una propria personalizzazione. Andrea Galvani, sembra santificare i luoghi tramite la sperimentazione, il suo hic et nunc è un momentum assoluto che produce residui poetici, oggetti, azioni capaci di penetrare la realtà, di amplificarla. Innalza, attraverso le sue straordinarie performance, un tempio alla verità umane traendone bellezza in senso aristotelico ma al tempo stesso mostrandoci tutta la disarmante fragilità della nostra condizione.
Spazio come luogo da vivere e abitare, Tempo come ricerca da svolgere e perseguire; entrambi sono mossi da una epifania di verità oggettuali, antepongono la curva alla linea perché in grado di dischiudere, di riattivare, di aprire nuove dimensioni.