Calasetta o Câdesédda (in dialetto tabarchino) è nota come la bianca per il colore prevalente delle abitazioni. L’origine del toponimo deriva da Cala di Seta per l’abbondante presenza di Pinnae margaritiferae anche dette “gnàcchere” dalle quali si ricava il bisso denominato “seta del mare” utilizzato per la tessitura di stoffe pregiatissime. La peculiarità della cittadina è data dagli aspetti linguistici ed etnografici della comunità poiché essa è di origine ligure.
Cenni storici
Verso la metà del XVI sec. alcuni liguri si insediarono nell’isola di Tabarka dove vissero fino a quando le condizioni economiche e i rapporti con il Bay di Tunisi non peggiorarono. Contemporaneamente in Sardegna Vittorio Amedeo II di Savoia decise di favorire le colonizzazioni per popolare le zone dell’ isola disabitate; furono così stipulati tra il comandante Guardiamarina Giovanni Porcile e la Sacra Religione dei Santi Maurizio e Lazzaro i Capitoli di Convenzione.
Il 21 giugno 1770 il checcio Ancilla Domini che trasportava le 38 famiglie tabarchine , giunse nel porto di Cagliari e a partire dal 1773 una cinquanta famiglie provenienti da varie località del Piemonte tra cui Orbassano, Bruino, Sangano, Trarcà, Carignano e altre ancora, si trasferirono nella cittadina.
Oggi il borgo marinaresco manifesta l’eredità tramandata dagli antenati alle nuove generazioni: da una parte si “sente” tra i carruggi il suono del dialetto tabarchino tutt’ora parlato dai suoi abitanti, dall’altra, si “assapora” l’importante lascito della tradizione vitivinicola delle famiglie piemontesi.